In sdisOrè, Oreste torna a casa per vendicare il padre Agamennone, ucciso da Clitennestra e dal suo nuovo “ganzo”, Egisto, che ora ne usurpa il trono. Accompagnato dall’amico Pilade, trova ad attenderlo alla tomba di Agamennone la sorella Elettra.
Ancora una volta Testori sposta il contesto della tragedia: dalla reggia degli Atridi siamo calati nel cuore della provincia milanese, suo amato paesaggio natale. Da qui discende una tragedia “un po’ da stalla” – come la definì lo stesso autore – molto cruenta, ma anche divertente e comica per l’espressività del linguaggio.
L’intreccio è lo stesso della tragedia eschilea fino a virare bruscamente poco dopo la metà: «per questo lo chiamo sdisOrè, perché la negazione si fa totale». Dopo l’assassinio, perde il coraggio e dice «in due mi divisco»: l’eroe quindi rinuncia alla giustizia civile, all’assoluzione di Atena e dei cittadini e mentre la voce di Oreste lentamente sfuma in quella dell’autore, lo spettacolo finisce nella ricerca di una coscienza comune, nell’attesa di un perdono.
Dove e quando: sabato 16 settembre ore 19.00, chiostro di Villa Vogel, via delle Torri 23 FIRENZE
Per maggiori informazioni: www.teatroflorida.it